Un sinistro che è una Joya: sono 121 i gol in A di Dybala

Joya. Questo, con evidente richiamo al suo celebre soprannome (“la Joya”, il gioiello) è quello che provano gli amanti del calcio quando vedono in campo Paulo Dybala.

L’attaccante argentino, nato a Laguna Larga nel 1993, ha confermato le previsioni che lo ritenevano uno dei talenti più brillanti della sua generazione e ha deciso, forse anche grazie alle origini italiane da parte di nonna, di deliziare in particolare i tifosi del Bel Paese, avendo passato quasi tutta la sua carriera da professionista nello stivale.

E benché Dybala non sia esattamente un centravanti, dopo il tredicesimo gol contro l’Udinese ed il rigore a Salerno, il sesto in campionato, i suoi numeri parlano comunque di un totale di 182 gol in 510 presenze tra club e nazionale argentina, 22 dei quali su calcio di rigore.

Con la tripletta al Toro, in Serie A per la Joya i match sono 303, conditi da 121 reti e 58 assist.

L’esordio di Dybala con l’Instituto
Cresciuto nelle giovanili dell’Instituto Atlético Central di Cordoba, Dybala debutta giovanissimo con la maglia biancorossa, disputando 40 partite e segnando 17 gol nel campionato di Primera Nacional B, prendendosi anche il primato di marcatore più giovane della storia del club, battendo una leggenda del calcio argentino come Mario Kempes, tra l’altro giocando per un contratto al minimo sindacale, da 900 euro al mese.

Le stagioni di Paulo a Palermo
A notarlo è il Palermo, che nell’estate 2012 decide di investire su di lui, pagandolo 12 milioni di euro all’Instituto. Nelle tre stagioni passate in rosanero, Dybala si guadagna un altro soprannome, quello di U Picciriddu (il bambino), oltre all’amore incondizionato della tifoseria.

La prima annata in Serie A termina con 3 gol (due dei quali alla Sampdoria a novembre 2012) in 28 presenze, ma anche con la retrocessione dei siciliani.

Nel successivo campionato di B l’argentino si mette in mostra e con 5 reti in 30 partite contribuisce all’immediato ritorno in A del Palermo. In quello che sarà l’ultimo anno alla Favorita, Dybala esplode, segnando 13 gol in 35 partite e arrivando anche a indossare la fascia di capitano del club rosanero. A Palermo per lui 93 presenze e 21 gol.

La consacrazione della Joya alla Juventus
È arrivato il momento del salto di qualità, che si chiama Juventus. La Signora si innamora del talento della Joya e nell’estate 2015 versa 32 milioni (più altri 8 di bonus) al Palermo. La prima stagione in bianconero è eccezionale: Dybala decide subito la Supercoppa Italiana e chiude l’annata con 23 reti in tutte le competizioni (19 in campionato) e con la conquista di Scudetto e Coppa Italia.

L’annata successiva, quella 2016/17 vede la Juventus ripetersi, anche grazie ai 19 gol in 48 presenze dell’argentino, che arriva a un passo anche dal conquistare la Champions League, persa in finale contro il Real Madrid.

La stagione 2017/18 è la migliore della carriera di Dybala, che realizza 26 reti in 46 partite e si piazza al terzo posto della classifica cannonieri della Serie A con 22 gol, oltre a vincere, da strafavorito per le quote Serie A, l’ennesimo double domestico.

L’unica cosa che sembra in grado di fermare il talento della Joya sono gli infortuni, che infatti cominciano a fare capolino sempre più spesso.

L’argentino non si ferma mai per periodi troppo lunghi, ma è costretto a saltare parecchie partite o a essere utilizzato con moderazione. E i numeri ne risentono, perchè nella stagione 2018/19 i gol sono appena 10 in 42 presenze.

Quando il fisico gli dà tregua, però, Dybala sa ancora fare male, come dimostra l’annata successiva, quella del quinto scudetto con la Juventus, chiusa con 17 gol in 46 match.

Ma la Joya vede sempre più spesso l’infermeria, come nella stagione 2020/21, in cui scende in campo appena 26 volte, segnando 5 gol, o in quella successiva, l’ultima alla Juventus, chiusa con 39 partite e 15 gol. L’esperienza in bianconera termina con la fine del contratto e con 115 reti in 293 partite.

Dybala ritrova il sorriso a Roma con Mou
Dopo un’estate di congetture sul suo futuro, Dybala decide di accettare l’offerta della Roma.

Presentato in pompa magna davanti a decine di migliaia di tifosi, l’argentino giustifica a pieno l’amore che i giallorossi gli dimostrano immediatamente. Nonostante gli infortuni, nella stagione 2022/23 la Joya gioca 38 partite agli ordini di Josè Mourinho e segna 18 gol, compreso quello del momentaneo vantaggio romanista nella finale poi persa di Europa League.

Dybala Campione del Mondo con l’Argentina
E poi…c’è la nazionale. Con l’Albiceleste, Dybala ha un rapporto un po’ complicato: sempre convocato, perchè troppo forte per essere lasciato a casa, ma spesso subentrato, perchè nel suo ruolo i vari CT fanno giocare un certo Leo Messi.

Dunque, le sue cifre con l’Argentina non sono eccezionali, 38 presenze e appena 3 gol.

Eppure l’attaccante è parte integrante della famiglia albiceleste e ha dato decisamente il suo contributo anche nei mondiali vinti in Qatar.

Scaloni lo utilizza solo per un quarto d’ora in semifinale e poi per appena un minuto nella finalissima contro la Francia, ma il compito del romanista è quello di segnare uno dei cinque rigore argentini. Detto, fatto. Ed è subito…Joya.