Quando è scoppiata la rivalità tra Roger Federer e Rafa Nadal, sembrava quasi impossibile pensare a qualcuno in grado di raggiungere i due fenomeni. E invece poi è spuntato un certo Novak Djokovic, che non solo ha combattuto alla pari con lo svizzero e con lo spagnolo, ma che sotto alcuni punti di vista li ha anche superati.

Il 4 agosto 2024 a Parigi, il serbo, alla sua quinta partecipazione olimpica, è stato il primo atleta a vincere i Giochi del tennis, senza lasciare agli avversari neanche un set!

L’oro per la sua gente arriva, a distanza di 16 anni dal ronzo di Pechino, nella finale da leggenda con Alcaraz, la partita, per distacco la partita più bella del 2024, vinta con un doppio 7-6 (primo set da 93 minuti e 15 palle break non trasformate).

Basta pensare al numero dei tornei in singolare vinti, con il serbo che con 98 successi, compresa la bellissima edizione delle Finals 2023, ha sopravanzato i 92 titoli vinti da Nadal e che punta le 103 di Federer. Dei 97 titoli, ben 40 sono di Masters 1000 con il numero impressionante di 400 partite vinte nei 1000, festeggiate ad Indian Wells nel 2024!

Per non parlare dei cosiddetti “Big Titles”, ovvero quella categoria che comprende Grande Slam, ATP Finals, ATP Tour Masters 1000 e Olimpiadi, che vede Nole in prima posizione con 70 vittorie.

E poi, dopo la sconfitta in finale a Wimbledon nel 2024 e la meravigliosa vittoria olimpica di Parigi sono sempre 24 i tornei dello Slam con il Roland Garros e US Open 2023, che lo vedono sopravanzare di due il mancino di Manacor e di quattro trionfi in più di King Roger.

Insomma, se Djokovic prende parte a un torneo, ci sono buone possibilità che “l’uomo della domenica” lo vinca. Come del resto fa ormai dal 2006.

In Olanda Nole vince il primo titolo nel 2006
È infatti in quell’anno che Djokovic, che pure esordisce da professionista nel 2003, vince il suo primo torneo ATP, l’Open di Olanda ad Amersfoort.

La stagione vede anche un’altra vittoria, quella all’Open de Moselle, ma è il 2007 l’anno in cui il serbo comincia davvero a farsi conoscere.

Arrivano infatti 5 tornei vinti, tra cui i primi due Master 1000 della carriera. Il classe 1987 si impone ad Adelaide, a Miami, all’Estonia, a Montreal e a Vienna.

Nel 2008 arriva il primo slam per Djokovic
I titoli a tutta pagina arrivano poi a gennaio 2008.

In quella che è la prima di quattro vittorie stagionali, Djokovic conquista per la prima volta gli Australian Open: non è un record come il più giovane a vincere uno slam, ma è un successo che apre ad una fase nuova di carriera!

Seguiranno poi Indian Wells e Internazionali d’Italia, per concludere l’anno con la Masters Cup di Shanghai.

Anche il 2009 è un anno importante, perchè arrivano cinque titoli: Dubai, Belgrado, Pechino, Basilea (battendo in finale l’idolo di casa Federer) e Parigi, mentre quella 2010 è una stagione di transizione per Djokovic, che si aggiudica appena due tornei, facendo il bis in carriera sia a Dubai che a Pechino.

Per ripartire col botto ci vuole uno Slam e ne arrivano tre.

Nel 2011 il campione serbo conquista 10 titoli
Infatti il 2011 si apre con il secondo Australian Open e termina con 10 vittorie totali, tra cui il primo Wimbledon della carriera di Djokovic e anche i primi US Open, entrambi battendo in finale Nadal.

Tra gli altri titoli di quella stagione ci sono Dubai, Indian Wells, Miami, Belgrado, Madrid, Roma e Montreal. Il 2011 è così positivo che il 2012, che porta 6 titoli, sembra quasi in tono minore. Ma Nole vince comunque di nuovo agli Australian Open, per poi imporsi a Miami, Toronto, Pechino, Shanghai e alle Finals di Londra.

Il 2013 si apre con l’ormai classico trionfo agli Australian Open (e siamo a quota 4), seguito da un altro torneo molto apprezzato dal serbo come Dubai, da Montecarlo, Pechino, Shanghai, Parigi e si chiude con la terza vittoria alle Finals.

Nel 2014 invece niente Melbourne, ma c’è modo di vincere il secondo Wimbledon dopo una finale epica contro Federer, oltre che a Indian Wells, a Miami, a Roma, a Pechino, a Parigi e, neanche a dirlo, alle Finals.

Djokovic vince anche Parigi
Il 2015 è l’anno del secondo Grande Slam rischiato. Djokovic vince a Melbourne, a Wimbledon e a New York, abbellendo una stagione da 11 titoli con i trofei di Indian Wells, Miami, Montecarlo, Roma, Pechino, Shanghai, Parigi e con le quinte Finals, le quarte consecutive.

Nel 2016 c’è la vittoria numero 6 agli Australian Open, ma anche la chiusura del Career Grand Slam, con il trionfo al Roland Garros contro Andy Murray.

In quella stagione i tornei vinti sono 7 e includono anche Doha, Indian Wells, Miami, Madrid e Toronto.

Il 2017 è finora l’anno peggiore della carriera di Djokovic, che anche a causa di un infortunio al gomito non solo vince solo due tornei (Doha e Eastbourne), ma finisce addirittura fuori dalla top 10 ATP, non riuscendo a difendere nessuno dei titoli conquistati nella stagione precedente e non può neanche prendere parte alle Finals.

Nel 2018 però arriva la rinascita. Il primo torneo vinto dopo un anno è infatti il quarto Wimbledon, a cui si aggiungono il terzo US Open e le vittorie a Cincinnati e a Shanghai.

La finale epica vinta a Wimbledon nel 2019
Anche nel 2019 gli Slam sono due, il settimo Australian Open e il quinto Wimbledon, in un’altra finale dal sapore epico contro il grande rivale Federer: il risultato di quel match che rimarrà nella storia del tennis è da record anche per le scommesse sportive con il 13-12 al quinto set!

Al conteggio stagionale si aggiungono inoltre Madrid, Tokyo e Parigi. Il 2020, si sa, è un anno abbastanza particolare. Djokovic lo apre vincendo gli Australian Open e a Dubai, per poi fermarsi come tutto lo sport mondiale per i noti problemi sanitari.

Quando si riparte, il serbo fa in tempo a chiudere la stagione vincendo anche a Cincinnati e a Roma.

Il Grande Slam sfiorato nel 2021
Il 2021 rimarrà per sempre l’anno della grande occasione per il serbo, che rischia seriamente di portare a casa il Grande Slam.

A febbraio vince per la nona volta gli Australian Open, poi, dopo aver conquistato la “sua” Belgrado trionfa prima al Roland Garros e poi a Wimbledon (in finale contro Berrettini).

L’occasione per la gloria eterna arriva a New York, ma a rovinare tutto ci pensa Medvedev, che lo batte in finale agli US Open.

Per consolarsi della delusione e anche del terzo posto alle Olimpiadi di Tokyo, Nole finisce la stagione vincendo per la sesta volta a Parigi.

Il 2022 si apre con la sesta vittoria agli Internazionali d’Italia e con il settimo trionfo a Wimbledon, per poi portare in bacheca anche gli Open di Tel Aviv e di Astana, ma anche il graditissimo ritorno alla vittoria nelle Finals, la numero 6 in carriera.

Djokovic punta i 100 titoli in carriera
E il 2023? Dimostra che Djokovic, nonostante le quasi 36 primavere, non ha perso la voglia di lottare. Mentre Alcaraz arriva a quota 10 titoli vinti, finora per lui sono arrivati due titoli, quello ad Adelaide e il decimo Australian Open.

Ma, in barba agli anni, non c’è troppo da sperare in un declino del campione serbo. Del resto, lo dicono molto chiaramente i numeri: se c’è Djokovic in tabellone, meglio considerare seriamente la possibilità che alla fine possa vincere lui!

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

CAPTCHA