Travestimenti da casinò
I giocatori che affrontano il casinò dall’alto di una posizione di vantaggio adorano essere seduti al tavolo per parecchio tempo. Pian piano, infatti, carburano denaro, mano dopo mano, usando strategie vincenti che gli permettono di avere un vantaggio in giochi come il blackjack, il three card poker e persino le slot machine.

Ma sfortunatamente per loro, i gestori dei casinò non condividono lo stesso entusiasmo.

Anzi, non vogliono avere a che fare per nulla con gli advantage player e il loro scopo è quello di cacciarli dal loro casinò il più presto possibile. Le tecniche per farlo vanno da inviti gentili (al giocatore viene detto “il tuo modo di giocare è troppo forte per noi, puoi giocare a qualsiasi gioco ma non a blackjack”) fino a vere e proprie cacciate: “Torna, anche solo per bere qualcosa, e chiamiamo la polizia”.

Contare le carte
Durante alcuni anni in cui ho contato seriamente le carte ho ricevuto la mia serie di inviti ad andarmene e ho capito perchè i giocatori elaborano strategie complicate per evitare che ciò avvenga.

A proposito, io mi divertivo ad arrivare a Las Vegas il venerdì sera, dormire un po’ e poi andare al casinò con un sigaro in bocca e comportandomi come un ubriacone che ha fatto festa tutta la notte e che alle prime ore della mattina è abbastanza fuori fase.

In realtà ero molto riposato, ma volevo dare l’impressione di essere andato avanti tutta la notte. I pit boss di solito sono contenti di vedere giocatori in queste condizioni e io ho capito che fare così mi permetteva di guadagnare un po’ di tempo prima che mi cacciassero.

Ma questo è poco rispetto ai sotterfugi messi in pratica da altri giocatori. Una delle mie storie preferite di un AP travestito è quella che ha raccontato John Chang. Parliamo di uno dei membri fondatori del famoso team di Blackjack del MIT, che ha ispirato il personaggio di Kevin Spacey nella pellicola “21”, cult tra i film sul casinò!

Ma per diventare famoso al casinò non ha certo avuto bisogno di diventare celebre anche a Hollywood.

Chang ha escogitato parecchi trucchetti, tra cui fare finta di essere il ricchissimo nipote di un magnate dei computer cinese, ma il più assurdo lo ha messo in atto quando l’attenzione nei suoi confronti era così profonda che c’era bisogno di prendere misure drastiche.

E quindi a un certo punto Chang ha capito che vestirsi da donna era di gran lunga il modo migliore per giocare senza essere cacciato dal tavolo da blackjack.

“Il travestimento ha funzionato alle Bahamas e in Illinois”, mi ha raccontato Chang quando l’ho intervistato per la rivista Men’s Vogue.

Ha ammesso che i suoi lineamenti delicati lo hanno aiutato a far funzionare il trucchetto, ma anche che in almeno un casinò qualcosa lo ha fatto comunque scoprire. “Al Taj Mahal di Atlantic City mi guardavano le mani. Un impiegato asiatico del casinò è venuto da me e mi ha sussurrato in un orecchio ‘sappiamo chi sei’”.

A quel punto si è avvicinata la security e quando Chang si è alzato per andarsene una guardia ha detto “molla le perle, Esmeralda”.

Chang ricorda che “ho dovuto correre per il casinò sui tacchi e assicurarmi che nessuno mi seguisse”.

Una sedia a rotelle fa miracoli
Un altro advantage player di blackjack, che si è guadagnato il soprannome di Sedia a Rotelle, non poteva essere inseguito per il casinò, perchè sembrava non fosse in grado di camminare.

Anche se invece si muoveva tranquillamente, questo tizio arrivava su una sedia a rotelle, si avvicinava al tavolo da blackjack e faceva in modo che il suo naso fosse al livello del tappeto del tavolo. Questo gli garantiva un punto di osservazione perfetto per fare hole carding, ovvero vedere le ultime carte del mazzo grazie a dei mazzieri sbadati.

Siccome non sembrava stesse facendo finta, e difeso dal fatto che il casinò ci avrebbe fatto una pessima figura nel cacciare una persona diversamente deambulante, è riuscito in una doppia impresa: posizione perfetta per fare hole carding e una sceneggiata che gli garantiva quasi al 100% che non potessero cacciarlo dal tavolo.

Dinamiche di squadra
Una donna che conosco, che giocava in uno dei team di blackjack degli USA durante l’inizio degli anni Duemila, usava la sua faccia giovanile, un piccolo zaino e un fisico molto magro per sembrare un ragazzino appena uscito da un rave che voleva gettare al vento i soldi di suo padre.

Ma a portare i travestimenti al casinò al livello superiore è stata una squadra di giocatori di blackjack conosciuta come Church Team, diventata famosa proprio per i suoi travestimenti assurdi. Un giocatore aveva costumi che andavano dall’uomo d’affari indiano (con tanto di turbante), al gangster rapper fino ad arrivare a un goth con la faccia tutta truccata.

Un altro membro della squadra utilizzava un rapido cambiamento per giocare più a lungo possibile. Nella stessa serata prima sembrava un po’ trasandato, con una barba non curata e un comportamento da sbandato. Poi, dopo essere stato cacciato da ogni singolo casinò di Tunica, Mississippi, si è fatto la barba, si è messo giacca e cravatta ed è tornato ai casinò, sembrando una persona totalmente diversa. E ha funzionato!

Ad Atlantic City mi ha raccontato qualcos’altro al riguardo. “Interpretavo un tizio russo aggressivo, facevo cenni al pit boss e gli dicevo di portarmi dell’acqua”.

James Grosjean, uno dei giocatori più prolifici e con la migliore inventiva di sempre, aveva un costume che riusciva a trasformarlo da nerd dell’informatica in un biker dall’aspetto truce, con tanto di serie di tatuaggi. Kelly Sun, che ha vinto milioni di dollari al baccarat, assumeva dei professionisti del trucco per modificare il suo aspetto.

Ma a volte i travestimenti non devono essere così elaborati se si è abbastanza abili da tenere il gioco. MI ricordo di aver sentito di un giocatore di blackjack bravissimo che si piazzava in vista di un tavolo, mentre leggeva con calma il giornale e sorseggiava caffè. Sembrava un giocatore non convintissimo di mettersi al tavolo e che cercava di aggiornarsi su quello che succedeva nel mondo.

Ma in realtà contava le carte a distanza, guardando il tavolo dall’angolo del giornale. Quando il conto diventava favorevole, piegava il giornale, lasciava lì il caffè ed entrava nella partita, giocando così solo quando aveva il vantaggio e mandando all’aria la possibilità che il casinò lo identificasse come un advantage player.

Costume astuto
Quando ho intervistato John Chang per Men’s Vogue, la rivista voleva assolutamente fotografarlo per l’articolo. Ho pensato che magari lo avrebbero fotografato nell’ombra, ma lui ha avuto un’idea che gli avrebbe fatto fare bingo.

Chang ha chiesto alla rivista di dargli tantissimi costosi baffi e barbe finte, baffi alla Fu Manchu, baffi e pizzetto alla Van Dyke, un baffo da attore drammatico e così via, che poi si sarebbe tenuto dopo averli utilizzati per nascondere la sua identità nelle foto.

La rivista ha accettato e quindi Chang ha ottenuto i suoi travestimenti facciali, che senza dubbio l’hanno aiutato a ingannare parecchi gestori di casinò. Perchè gli advantage player più astuti trovano sempre un modo su come vincere al casinò!