Macao, la Monte Carlo d’Oriente
I casino di Macao: Macao è diventata il principale mercato per i casinò al mondo e spesso viene soprannominata “la Las Vegas dell’Asia”.

L’isola, situata a poche miglia dalla Cina continentale, è l’unico luogo del paese in cui i casinò sono legalizzati e attrae, naturalmente, ricchi giocatori d’azzardo non solo dalla Cina, ma anche da altre parti dell’Asia.

La Las Vegas dell’Asia: come sta cambiando la scena
Ma la concentrazione di Macao sui casinò potrebbe cambiare negli anni a venire. Un’importante diminuzione degli introiti dai giochi da casinò ha portato i leader cinesi a ripensare alla dipendenza dell’isola dal gioco e a tentare di diversificare la sua economia.

“In questo momento la situazione generale è stabile, ma il mondo che la circonda, sia interno che esterno, sta vivendo cambiamenti profondi”, ha detto il presidente cinese Xi Jinping durante i festeggiamenti di dicembre 2024 per il venticinquesimo anniversario del ritorno dell’isola alla sovranità cinese. “Bisogna fare sforzi per promuovere una moderata diversificazione economica, concentrandosi sul coltivare nuove industrie che siano competitive a livello internazionale”.

Cenni storici di Macao
Oltre alla storia del casinò, Macao è stata parte della Cina fino al XVI secolo, ma il Portogallo ha affittato l’isola come avamposto commerciale sin dal 1557, come punto fondamentale per le spedizioni mercantili dall’occidente all’oriente. Il Portogallo ha poi cominciato a gestire l’isola come una vera e propria colonia, prima di trovare un accordo con la Cina nel 1887 che la rendeva ufficialmente un territorio portoghese.

Dopo che Hong Kong è diventato territorio britannico nel 1842, Macao è diventata un avamposto commerciale ancora più importante. Il gioco d’azzardo è stato legalizzato nel 1847 e l’industria si è sviluppata sull’isola, diventando una delle principali fonti di guadagno.

“Negli anni Cinquanta dell’Ottocento a Macao erano in funzione oltre 200 banchetti per il fan tan [un gioco d’azzardo cinese]”, spiega la Association of Certified Gaming Compliance Specialists. “L’industria del gioco d’azzardo è cresciuta sempre di più alla fine del XIX secolo e le tasse sul gioco sono diventate la fonte primaria di incasso per il governo. Da allora Macao è celebre per il gioco d’azzardo e si è guadagnata il soprannome di “Monte Carlo d’Oriente”.

Diverse industrie hanno ottenuto accordi per creare casinò veri e propri per la maggior parte del XX secolo, con l’assemblea legislativa che in una legge del 1986 notava che “il numero di concessioni deve essere limitato a un numero di tre”.

I casino di Macao
Ma nonostante questo, il gioco d’azzardo clandestino non è mai scomparso e gli anni Novanta hanno visto una guerra tra bande rivali proprio per gestire il mercato del gioco clandestino, con più di 100 persone che sono state uccise negli scontri.

Questo approccio al gioco d’azzardo è cambiato dopo che l’isola è stata ufficialmente restituita alla Cina nel 1999. L’area è stata trattata come una regione amministrativa speciale, in maniera simile a quanto avvenuto a Hong Kong, nell’ambito dell’approccio innovativo “una nazione, due sistemi”.

Nel 2001 l’isola ha ricevuto nuove leggi per espandere l’industria del gioco sull’isola, permettendo la presenza di diversi operatori di casinò e la creazione di resort di grandi dimensioni.

Macao e il gioco d’azzardo al casinò
Dopo aver approvato una norma ad hoc per la concessione di nuove licenze per i casinò, Macao ha ricevuto proposte da operatori legati al gioco d’azzardo da tutto il mondo, inclusi giganti americani del settore come MGM Resorts, Las Vegas Sands e Wynn Resorts, ma anche da aziende asiatiche come SJM Holdings e Galaxy Entertainment Group.

All’inizio degli anni 2000 sono stati costruiti sull’isola numerosi casinò, che hanno raggiunto il numero di 42 nell’anno 2021. I giocatori potevano tranquillamente giocare alla roulette o allenarsi nel blackjack. Il gioco d’azzardo non ha creato un boom solo per l’isola, ma per tutta l’economia cinese.

Macao, che una volta era un’isola tranquilla, ha vissuto cambiamenti enormi negli ultimi 25 anni ed è diventata una destinazione turistica di livello internazionale.

L’industria dei casinò ha portato allo sviluppo di un’economia che nel 1999 era valutata 6,5 miliardi di dollari, che sono diventati 46 miliardi nel 2023, anche grazie al boom delle slot, secondo la Associated Press. Molti abitanti del luogo hanno trovato lavoro in aziende del settore, mentre gli altri apprezzano comunque i 1240 dollari pagati ai residenti ogni anno con denaro proveniente dalle tasse sul gioco.

Ma le cose sono cambiate in negativo durante la pandemia di COVID, quando la Cina ha limitato i viaggi verso l’isola. Gli incassi sono crollati quasi improvvisamente. E le autorità cinesi hanno anche fatto una stretta nei confronti degli operatori di junket, che offrono servizi ai ricchi high roller cinesi che, esperti di sistemi roulette, si recano a Macao per giocare d’azzardo.

Questi giocatori solitamente usano fondi presi in prestito per giocare e poi restituiscono i prestiti anche grazie ai pagamenti roulette, quando tornano sul continente. Questo settore è finito sotto la lente d’ingrandimento dello stato negli ultimi anni, con le autorità cinesi che sostengono che alcune di queste aziende collaborano o sono addirittura parzialmente proprietarie di casinò al di fuori del paese.

La nuova crescita degli incassi dopo il 2021
Le restrizioni ai viaggi e ai junket hanno portato a un pesante calo degli incassi e l’intero settore è andato in difficoltà. Le cose hanno cominciato a cambiare nel 2023.

A dicembre di quell’anno l’isola ha visto incassi netti dei casinò per 23 miliardi di dollari, un aumento del 433% rispetto a dicembre 2022 secondo l’ufficio dell’isola per l’ispezione e il coordinamento del gioco d’azzardo.

Si tratta del secondo incasso annuale più alto da prima della pandemia, un segnale che lentamente si sta tornando alla normalità.

Nel dicembre 2024 l’industria dei casinò di Macao ha fatto registrare 28,4 miliardi di dollari in entrate dal gioco, circa il 24% dei livelli del 2023. Un altro buon segnale, anche perchè è stata superata la stima del governo di circa 27 miliardi.

Si tratta di una cifra minore rispetto ai livelli pre-pandemici, con 36,5 miliardi di dollari nel 2019. La pandemia ha dimostrato quanto l’isola e i suoi 700mila abitanti siano diventati troppo dipendenti dal settore e il governo cinese ha deciso di fare qualche cambiamento.

Economia in transizione
La prima parte dei cambiamenti è stata trovare nuovi leader per l’isola. L’ex giudice Sam Hou Fai è stato eletto senza oppositori come capo esecutivo designato di Macao nel 2024 ed è diventato il primo leader dell’isola a essere nato nella Cina continentale. Fai è determinato a diversificare l’economia dell’isola.

Il nuovo leader spera di riuscirci migliorando la situazione generale degli affari dell’isola e supportando piccole imprese, usando anche fondi pubblici per stimolare settori diversi da quello del gioco d’azzardo.

“Sam ha promesso di accelerare il piano del governo già in atto per aumentare il turismo e anche altri settori, come la medicina tradizionale cinese, la finanza, le esibizioni e il commercio”, spiega la Associated Press. “Ma la città dovrà comunque contare ancora sull’industria del gioco d’azzardo per le tasse per supportare il welfare cittadino e per raggiungere gli altri obbiettivi stabiliti da Pechino”.

Xi ha detto che Macao deve smettere di essere così dipendente dall’industria dei casinò, che porta circa l’80% delle tasse della regione.

“In questo momento la situazione generale è stabile, ma il mondo che la circonda, sia interno che esterno, sta vivendo cambiamenti profondi”, ha detto Xi. “Bisogna fare sforzi per promuovere una moderata diversificazione economica, concentrandosi sul coltivare nuove industrie che siano competitive a livello internazionale”.

Ma l’industria del gioco d’azzardo rimarrà un parte importante del futuro dell’isola. Sempre più giocatori d’azzardo strutturati cinesi, che hanno contezza del valore carte blackjack, continuano ad arrivare sull’isola, ma i report più recenti fanno notare che ci sono alcuni cambiamenti riguardo chi è che va ai casinò.

Dopo il COVID i casinò basano i loro affari più sui giocatori con reddito medio che sugli high-roller con le tasche piene. Ma l’industria del gioco d’azzardo dell’isola è comunque decisamente in ripresa.

“In una nota, gli analisti Praveen Choudhary, Gareth Leung e Stephen Grambling (con Morgan Stanley) hanno detto che mantengono le loro previsioni per gli introiti lordi dal gioco al 118% dei livelli del 2019, il che rappresenta un aumento del 5% rispetto al 2024”, spiega Inside Asian Gambling.

“Inoltre si aspettano guadagni più bassi prima di interessi, tasse, deprezzamento e ammortamento rispetto a quanto previsto a causa dei costi maggiori di reinvestimento, compresi quelli dovuti a situazioni diverse dal gioco d’azzardo ma richiesti agli operatori che hanno le attuali concessioni decennali”.

La situazione sta certamente migliorando per Macao da dopo la pandemia. E gli analisti prevedono “una crescita leggera ma costante” per il resto dell’anno.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

CAPTCHA